Brucia! – 15 Febbraio, Taz benefit Operazione Prometeo

Il 15 febbraio TAZ hardcore benefit Op Prometeo con Minoranza di Uno/ Crepa/ Qumran/ Ultimo Respiro/ Schifonoia, a seguire DJ Set da qualche parte in zona Modena. 

Di seguito il volantino scritto dai compagni e dalle compagne che hanno chiamate la Taz:

BRUCIA!
Il mondo brucia, il tutto si riduce ad uno spettacolo, dove noi non siamo nient’altro che spettatori e spettatrici, dove il nostro “agire” si basa su reazioni dettate da social nel groviglio di algoritmi sotto l’occhio di un controllo poliziesco che si allarga sempre di più, divenendo base della nostra quotidianità e forma di una vuota socializzazione. E mentre la mano poliziesca opprime, arresta, tortura e uccide, si fa largo un altro mondo fatto di lusso, risa stridule derivanti da pance gonfie di ricchezze, ingurgitate da quelle piccole bocche sporche di merda e coperta da folti baffi arricciati, con i loro nuovi prodotti, i loro nuovi marchi bioveganchilometrozero ecc. e con coscienza smart. Essi son gli agenti del cambiamento nei quartieri, dove piccole botteghe fioriscono accanto a dehors di bar che vendono birre artigianali ad alto costo e locali per chi ha il portafogli gonfio, così da perdersi nell’apparente gioia di un divertimento che ha il sapore di morte. Dunque, giungono le ruspe e con esse la celere, per scacciare gli/le indesiderat e dar spazio ad intraprendenti architetti ed ingegneri, specialisti del rinnovamento economico.
Viviamo in tempi bui, certo, ma il nuovo sta giungendo: ha il colore dell’acciaio, il tepore di luci di svariate forme e colori che decoreranno le strade, ha la certezza della sicurezza dove una rete di controllo poliziesca permanente e ramificata eviterà ogni minaccia all’esistente e il verde di un ecologismo spogliato della propria forza sovversiva che si fa sempre più mercato. Il tutto viene riassorbito dal Capitale e il tutto è economizzabile, tutto è mercato, tutto diviene denaro. E in questo processo si ritrova il punk ormai incastonato in un processo di normalizzazione, tra festival costosi che nulla hanno di politico e/o radicale, scalate nella scena, logiche concorrenziali pur di strappare quella fetta di riconoscimento sociale che ha l’appannaggio e il tanfo del potere. Il diverso diviene parte degli ingranaggi del reale, attira e incuriosisce; fenomeni da baraccone per cui si pagherebbe fior fiori di soldi, l’importante è imparare a stare al proprio posto e recitare il proprio ruolo nel grosso macchinario divertentistico della gentrificazione.
Eppure il mondo brucia, ma spesso quel fuoco che arde non è l’effetto di processi di arricchimento e spoliazione, ma ad appiccarlo è la mano generosa e desiderante di un individuo che ha riscoperto il fascino dell’avventura della rivolta. Nella freddezza di quest’esistente, momenti di calore si fanno sentire ancora e seppur cercano di soffocarci e disperderci, di strapparci alle nostre relazioni ed affetti, crediamo che il momento per leccarci le ferite non sia giunto, ma bisogna continuare a sperimentare nuove forme di rivolta per aprire nuove prospettive di sovversione. Abbiamo deciso di far nostra la pratica della TAZ per tentare di far ritornare il punk alle sue radici insurrezionali, per diffondere una pratica conflittuale che ognun può far propria. Contro sgomberi e gentrificazione, contro il divertimento imposto e i loro meccanismi di relazione, riappropriarsi – momentaneamente – di un posto per ritornare ad essere una minaccia, per incontrarci e cospirare assieme, per ritrovare il piacere della condivisione e della gioia, per riprenderci le nostre vite e continuare ad attaccare l’esistente.”