Evil Cosby – Ridursi al Niente (2017)

Chi non muore si rivede (con molto piacere devo dire). Sempre più marci nelle viscere, sempre più marci dall’inferno eccoci nuovamente a parlare degli Evil Cosby dopo aver recensito il loro ottimo demo “Belzecult” in uno dei primi articoli apparsi su questo blog. Quest’oggi scenderemo negli abissi oscuri, opprimenti ed infernali del loro nuovo “Ridursi al Niente” uscito lo scorso aprile per la gioia di tutti gli amanti delle sonorità sludge-hardcore proposte dal nostro malefico trio (eh già, la band è passata dall’essere un duo iper distorto di basso-batteria ad un trio altrettanto iper distorto con l’aggiunta della chitarra). Ancora una volta ci troviamo dinanzi ad un muro di suono fangoso, opprimente e sulfureo che fa della distorsione estrema il suo punto di forza; i nomi che vengono alla mente ascoltando questi dieci nuovi pezzi degli Evil Cosby sono sempre gli stessi e pescano dal meglio che lo sludge abbia saputo offrire fino ad oggi: Dystopia, Nootgrush, Eyehategod, Grief fanno capolinea qua e la nella proposta sonora dei nostri, ma questo non ci deve far pensare semplicemente ad una band che si limita a riproporre in modo banale e già sentito la lezione impartita dalle band sopracitate, anzi il muro di suono sulfureo e opprimente creato dagli Evil Cosby gode di una buona dose di originalità. Difatti i nostri interpretano il genere in maniera personale per quanto sia difficile, riuscendo a far emergere qua e la le influenze e tocchi che puzzano tanto di hardcore quanto di doom metal, il tutto condito con dosi di rabbia annichilente vomitate nelle orecchie dell’ascoltatore dalla voce dilaniante e cavernosa della Fez che non lascia scampo a a nessuno. Da sottolineare inoltre come principale nota positiva una netta crescita in termini di qualità, di personalità e di songwriting rispetto al già entusiasmante demo “Belzecult”. Le liriche degli Evil Cosby sono sempre impegnate e condite con ingenti dosi di rabbia e odio; basti pensare alla denuncia sociale del machismo, del patriacato e in generale di quella piaga che è la violenza sulle donne presente nella traccia “La Mujer Sin Miedo” (che in realtà ho scoperto essere una poesia di Eduardo Galeano, noto scrittore uruguayano); oppure  alle due tracce (“Figlia del Peccato” e “Fede”) che precedono la conclusiva e omonima “Evil Cosby” che trattano con rabbia la tematica religiosa collegata alla sottomissione della figura della donna in quanto rappresentazione del peccato originale nella traccia “Figlia del Peccato” o l’invettiva contro l’ipocrisia e l’autorità della religione in sè nella traccia intitolata semplicemente “Fede”. Oltre alle solite ingenti dosi di nichilismo e di misantropia che non fanno mai brutta figura su una base di Sludge-Hardcore furioso e opprimente come quello suonato in modo impeccabile dai nostri, anche l’esoterismo e il satanismo (in quanto filosofia), come già avevano fatto sul precedente Belzecult, trovano spazio sul nuovo “Ridursi al Niente”, precisamente nella traccia che porta il nome di una figura demoniaca presente nell’Antico Testamento cristiano e che viene spesso utilizzata per identificare una delle molteplici incarnazioni di Satana, ossia Belial. Cercando di concludere questa recensione ci tengo a sottolineare (facendo i miei più sinceri e profondi complimenti a Cabròn e compagnia) che le tracce che ho apprezzato maggiormente su questo nuovo “Ridursi al Niente” sono state sicuramente “Nightstalker” ( il versetto che recita “Non vi odio, io vi odio di più” non so per quanto tempo ancora mi ritroverò a canticchiarlo) e “Toccato il Fondo”, traccia caratterizzata da un testo più personale rispetto a quanto scritto fino ad oggi da Fez, Cabròn e Vale e che quindi riesce ad essere più profondo ed incisivo a livello emozionale (sarà anche per il fatto che frasi come “Ho toccato tanto il fondo non per droghe ma nel letto” o “Sotto il tuo piumone ti senti meno solo” le ho sentite molto mie, come se parlassero per me). Mi è quasi scesa una lacrimuccia cari i miei bastardi Evil Cosby. Basta, non scriverò ulteriori stronzate e terminò qui la recensione.

666 è il numero della Bestia, Evil Cosby è il rumore della Bestia e questo “Ridursi al Niente” è il suo lamento lancinante. Satanismo, rabbia e Sludge-hardcore marcio dall’Inferno per affrontare queste tempi bui che scorrono lenti verso il baratro.