Extreme Noise ‘zine, interviste di una fanzine mai nata (parte due)

Questa serie di interviste avrebbe dovuto vedere la luce in versione fisica su una fanzine pubblicata in concomitanza con “Faster than the speed of revolution”, concerto del 2 luglio organizzato dal collettivo Extreme Noise Rho nella cornice del centro sociale SOS Fornace. Tempistiche, imprevisti e mancanza di organizzazione del sottoscritto hanno impedito la nascita del primo numero di Extreme Noise ‘zine, fanzine che avrebbe avuto al suo interno delle brevi interviste alle band che hanno poi effettivamente suonato in quella data. Per non lasciarle marcire, abbandonarle nel dimenticatoio e principalmente come forma di rispetto per i gruppi che hanno impiegato del tempo per rispondere alle domande e che avrebbero voluto vederle stampate su carta, ho deciso di pubblicare le 6 interviste su questo blog divise in due puntate. Basta parlare, parola a Civilian Thrower, Motron e N.O.D.!

INTERVISTA AI CIVILIAN THROWER

Hi Civilian Thrower! First time playing in Italy, how do you feel? What do you expect?

It’s indeed the first time for Civilian Thrower in Italy but we already played in your country with other bands we have/had (Whoresnation, Morbid Scum, Matrak Attakk, Fasp, Lovgun, Hordur…). We feel super great and really look forward to it! What do YOU expect we would expect?

When was Civilian Thrower born and with what motivation? Most importantly, how did the choice of your name come about?

The band was born in 2020 during the first lock down, I (Ugo) had electonic drums at home and was bored, so I dropped a message to Thomas, the guitarist, to ask for some songs to play on and he just sent me like 20 of the songs that became the demo and the first split (with Vile Species) when we asked Pibe if he wanted to join us to record some grindcore songs with us.

About the band name I guess I remember that it was the most stupid and funny name we came up to after a wake & bake morning session!

Motivations revolve around joints, blastbeats, samoussas, energy drinks, stealing cheese in malls & listening to d-beat or rap music on infinite country roads.

You play shredded and ruthless grindcore rooted in the old school. What bands have influenced you? And what inspires you in lyric writing instead?

About bands that could inspire us we could mention Internal Rot, Bloody Phoenix, Excruciating Terror, Repulsion, Assuck, Insect Warfare, Raw Noise Apes, SxOxTxE and many many more !

As there are no lyrics and roughly song names, the writing process is very personal and subjective, which means that anyone can relate to the meaning of the songs by just inventing it or pretend to understand them !

France seems to have an extremely fertile and devastating grindcore/hardcore scene in recent years. What can you tell us about the French scene? What are the most active and interesting realities, bands and collectives?

Yeah there’s some nice bands. In terms of grindcore bands we can mention Warfuck, Doomsisters and Chiens who are with WN all active since +/-10years, then for the new ones there’s our friends from Global Horror (we just released a split tape with them this month), they play great old school grind. For the more modern side, Gummo are pretty active as well.

In the more punk scene, Romain from Barren? and Turquoise did a nice scene report 3 years ago if someones care (https://diyconspiracy.net/french-punk-scene/). This then some nice bands start playing around Lyon & Grenoble (Under 45, Commando, Mascarade, Ignito…)

About collectives it would be too long to speak about everything, let just say that there’s is some and that Ugo is involved in Lixiviat Record with Warfuck dude, they mostly deal with grindcore and powerviolence, and I (Thomas) run with a friend Repulsive Medias, a diy label, we’re into fast/slow/noise stuff

“Grindcore Is protest,” what is your opinion on this slogan? What does it mean for Civilian Thrower to play grindcore and what potential do you think this genre might have in 2022?

The slogan is nice, but we don’t believe grindcore scene is 100% outside of the racist, capitalist, sexist society and we don’t pretend to be able to “Clean the scene”, just at least try to have fun with people who don’t have shitty behaviors

The interview is over, space all yours to write and add whatever you like! Thanks again Civilian Thrower!

Thx for the itw, and don’t forget to YOLOT (you only live once twice). Deep fried your samoussas

INTERVISTA AI MOTRON

Bella ragazzi allora come va? Torno ad intervistarvi dopo anni e ne sono molto contento. Come e quando nascono i Motron e quanto/cosa è cambiato dai primi tempi ad oggi?

Ciao Stefano, è un piacere per noi tornare a rispondere a qualche domanda. I Motron nascono nell’estate del 2012, quindi esattamente 10 anni fa, per coronare un amicizia e una passione che ci accomunava da già una decina o quindicina di anni. In questi dieci anni, come credo per tutti, sono cambiate un sacco di cose sia a livello personale (relazioni, traslochi, famiglia, lavoro, trasferimenti ecc) sia a livello di band. La cosa più importante è stata il trasferimento a Bologna di Ago e il successivo innesto nella band di Gaglio e quindi il passaggio a band di cinque elementi. Un altro cambiamento importante è stata la decisione di abbandonare la saletta autogestita che avevamo in condivisione con Overcharge, Stoned Monkey, Sore ecc per trasferirci in Hangar 121, una sala prove più professionale inaugurata qualche tempo fa da Gaglio e Andre dei Devoid of Thought. Per il resto siamo sempre i soliti cazzoni di una volta! Hahahah

Il vostro ultimo disco “Who’ll Stop the Rain?” (Che ho avuto il piacere di coprodurre) è stato pubblicato nel 2019. Recentemente avete pubblicato una demo intitolata “War on Air”. Ve lo devo chiedere, quando potremo assaporare un vostro nuovo disco? Potete darci delle anticipazioni?

Si “Who’ll stop the rain?” è stato pubblicato nel novembre del 2019 anche se purtroppo non siamo riusciti a supportarlo a dovere con i live a causa della pandemia. Avevamo anche già pianificato un tour europeo che è stato completamente cancellato. Nonostante le difficoltà dell’isolamento forzato di questi due anni e quindi la poca continuità nelle prove siamo riusciti a scrivere del nuovo materiale. Il tutto è coinciso con l’apertura da parte di Panzer degli Overcharge del Bunker Recording Studio al circolo Bkack Inside di Lonate Ceppino. Ci è venuto quindi naturale affidarci a lui per delle registrazioni. Abbiamo iniziato con una demo di 3 pezzi giusto per riscaldarci e siamo proprio ora in fase di registrazione delle sette tracce (comprese le tre della demo registrate ex novo) che faranno parte della prossima release. Non riusciamo a sbilanciarci sulle tempistiche ma diciamo che contiamo di avere pronte le registrazioni entro la fine dell’estate e magari avere una prima uscita fisica per il tour che stiamo pianificando a fine ottobre. Speriamo di riuscirci e che per una volta dio non ci faccia scherzi hahahah

Sul lato musicale come definireste il vostro sound? E quali sono le band che ancora oggi continuano ad influenzare la vostra fase compositiva?

Pensiamo che a livello generale il nostro sound possa rientrare nel crust/d-beat anche se le influenze che consciamente o inconsciamente entrano a fare parte parte della nostra musica siano tante. Abbiamo una base ritmica composta per il novanta per cento da d-beat, con alcune parti di blast beat primordiali, tupa tupa classici e midtempo, mentre le chitarre spaziano da riff tipicamente crust, a riff rock n roll con spruzzate di thrash Metal con palm muting veloci. Le nostre macro influenze principali, per citare qualche band classica, sono sicuramente Motorhead e Discharge, ma anche l’ hardcore italiano (wretched, negazione, nerorgasmo ecc) e in maniera minore la prima e la seconda ondata punk, lo uk82, l’hardcore e crust inglesi (sex pistol, blitz, gbh, exploited, varukers, english dogs, disgust, amebix ecc), l’hardcore scandinavo in generale e svedese in particolare (mob 47, anti cimex, crudity, protesi bengt, driller killer ecc) e il primo thrash metal (primi metallica, slayer, sodom, tankard ecc)

Siete una band assimilabile per sonorità, tematiche e attitudine al “crust punk”, un genere ancora oggi caratterizzato da un approccio estremamente critico sulla situazione sociale, politica ed economica dei nostri tempi. Cosa volete trasmettere con la vostra musica e i vostri testi? Pensate che il punk (in tutte le sue forme) possa ancora avere qualche potenziale per opporsi e resistere a questi tempi di merda dominati da guerre, profitto, autoritarismo dilagante e repressione?

Crediamo che il punk abbia ancora tanto potenziale nel momento in cui viene usato come veicolo per la propria autodeterminazione e presa di coscienza di sé e di quello che ci circonda. Può far ancora aprire gli occhi e coinvolgere le persone su principi quali la tolleranza, l’inclusione, l’autogestione, il rispetto, la ribellione e soprattutto l’autoproduzione della propria musica lontano dalle politiche discografiche dando a tutti l’opportunità di esprimersi. Crediamo anche che possa portare con se ancora una buona dose di divertimento e nottate selvagge come lo spirito del rock n roll impone ahahahhaha. Sono queste poi le tematiche dei nostri testi, che raccontano quello che viviamo tutti i giorni. Ci facciamo ispirare da vicende personali che viviamo nel quotidiano e dalla situazione politica, sociale ed economica che si fa sempre più disperata. Ovviamente il tema della guerra è piuttosto ricorrente perché passano le epoche ma il genere umano non impara mai e la guerra rimane sempre di grande attualità. 

Cosa significa per i Motron suonare in contesti autogestiti, occupati e che portano avanti l’etica e la pratica del DIY?

Significa, come parzialmente detto per la domanda precedente, fare parte di qualcosa che rimane al di fuori delle logiche esclusivamente commerciali della musica. Che ti permette di esprimerti liberamente senza dover rendere conto a nessuno e poter gestire dall’inizio alla fine il processo musicale, che va dalla composizione alla stampa del supporto, all’organizzazione dei concerti. Purtroppo a volte questa pratica viene confusa con il fare male le cose o con l’approfittarsi della condivisione, ma rimane comunque una necessità oltre che una volontà per poter alzare un enorme dito medio a chi pensa che la musica si possa fare solo in un determinato contesto.

Spazio tutto vostro, scrivete e aggiungete quello che volete o che ritenete interessante miei cari! Dalle wasteland dell’Olona, i Motron sono pronti a saccheggiare e portare la devastazione nella provincia rhodense!

Rinnoviamo i ringraziamenti a te per l’intervista e a chi abbia avuto la voglia di leggerla. Speriamo di riuscire a vedere il maggior numero di persone ai nostri concerti e alzare i calici con loro al bancone del bar. Magari a quello del Black Inside che insieme ad Olona Wasteland Punx sforna sempre una programmazione incredibile! State aggiornati sugli eventi Olona Wasteland Punx! Un saluto a tutti! Cheers!

INTERVISTA AI N.O.D.

Ciao ragazzi! Andiamo subito al sodo: N.O.D. sta per Non Oltre Domani, che cosa si cela dietro alla scelta di questo nome e che significato ha per voi?

La scelta di chiamarci N.O.D ( non oltre domani ) deriva da un modo ironico di sintetizzare le nostre riflessioni individuali sull’assenza di futuro. Questo senza fare di noi dei disfattisti depressi.

Siete una band abbastanza giovane/nuova, ma avete già pubblicato un disco un paio di anni fa. Cosa vi ha spinto a suonare grindcore e cosa vi influenza musicalmente e livello di tematiche?

Come band siamo nati appena prima della pandemia, l’ep lo abbiamo registrato tra la prima e la seconda ondata al TOXIC BASEMENT di Carlo Altobelli, fortunatamente siamo riusciti a sopravvivere a 2 anni di carenza di scena musicale con solo un paio di date nel mentre. La scelta del suonare grindcore e sottogeneri deriva dal fatto molto semplice che ti voglio trasmettere l’odio per le cose che quotidianamente ci fanno nutrire rabbia e rancore

Cosa significa per voi fare parte della scena hardcore punk italiana? Quali sono gli aspetti legati all’hardcore come scena e ambiente che sentite più vostri e vicini alle vostre tensioni?

Questo è l’ambiente nella quale siamo cresciuti e nella quale ci siamo formati musicalmente e politicamente. Siamo contenti di trovarci nella condizione di poter dire la nostra mettendola in musica, anche se purtroppo molto spesso per gruppi della profonda provincia come noi non è sempre facile essere presi in considerazione nella grande metropoli. Ogni scena che porta avanti un discorso politico, di lotta di classe è una scena alla quale ci sentiamo vicini, Per più ragioni ci siamo trovati a frequentare per lo più le province, l’hinterland e zona torinese.

Prossimi progetti in casa NOD? Nuovo album?

Per il momento abbiamo in cantiere di scrive uno split con i RICEXFILTH e successivamente sentiamo la necessità di fare un EP su delle tematiche molto attuali

Questo spazio è tutto vostro, potete aggiungere qualsiasi cosa vi passi per la testa miei cari.

SAREMMO LIETI DI VEDERE DI VEDERE ZELESKY A PIAZZALE LORETO!