Horrid Human Condition – Perpetual Imbalance (2025)

Finalmente è giunto a torturarci i timpani e farceli sanguinare copiosamente il primo, tanto atteso, disco degli Horrid Human Condition! Ed è esattamente come ce lo potevamo immaginare, un’assalto distruttivo di violenza barbarica che non chiede permesso, irrompe con feroce irruenza lasciando macerie e devastazione al suo passaggio. Questo è l’impatto primario generato da Perpetual Imbalance appena si schiaccia il tasto play su bandcamp o si posiziona il cd nello stereo, un impatto che non può lasciare indifferenti, non ha alcuna intenzione di fare prigionieri e non conosce la parola pietà. Da anni gli Horrid Human Condition, gruppo originario dell’infernale landa desolata che porta il nome di Monopoli, nel profondo sud dell’impero, si muovono nella scena underground hardcore e metal DIY, diffondendo il loro verbo di violenza sonora e inaudita ferocia con convinzione, passione e attitudine. Tutto questo finalmente è stato condensato in quattordici tracce composte e registrate nel biennio 2022-23 e pubblicato sotto l’egidia della Time to Kill Records; sottolineo finalmente perchè la musica della band pugliese è stata negli ultimi anni una delle poche cose della scena DIY che mi ha sinceramente creato aspettative e autentica curiosità. Aspettative non deluse ma anzi rinsaldate, perchè Perpetual Imbalance è un concentrato di crust punk e grindcore della miglior fattura, che dalla vecchia scuola si muove in direzione delle incarnazioni più recenti del genere, segnando una continuità che funziona e convince per intensità e violenza.

Dalle varie canzoni presenti sul disco emergono svariate influenze della scena crust e grind più classica come Disrupt, Extreme Noise Terror o Napalm Death, anche se una venatura hardcore punk (in particolar modo la scena italiana) striscia sotto la pelle degli Horrid Human Condition e non fatica ad emergere nella loro musica, così come allo stesso modo è presente un approccio che strizza l’occhio a territori tipici del metal estremo. Traccia dopo traccia, ascolto dopo ascolto, il brutale assalto sonoro confezionato dal gruppo mi ha fatto riaffiorare alla mente i migliori momenti di band contemporanee come Massgrave e Mass Extinction, e anche realtà italiane come Culto del Cargo, i defunti Stasis e gli storici Disforia. La devastazione perpetuata dagli Horrid Human Condition non conosce momenti di quiete e non lascia possibilità di riprendere fiato, perchè ogni traccia colpisce con forza, violenza e brutalità selvaggia a cui è impossibile scampare, tra vocals infernali e ritmiche di batteria che fanno tremare la terra sotto i piedi.

Le tematiche trattate dalla band non possono che stagliarsi perfettamente su una musica tanto devastante e bellicosa, rabbiosa e feroce; partendo dal sottotesto dell’intero disco, ovvero il terrore sperimentato da ognuno di noi nel momento in cui si realizza che il sistema in cui viviamo non è fatto per garantirci una vita dignitosa ma per mantenere e perpetrare i privilegi e il profitto dei pochi sui molti, è abbastanza evidente l’intento di critica e protesta che anima la musica e l’attitudine della band. E’ una critica nei confronti del potere, dei ricchi, delle minoranze di privilegiati che schiacciano, affamano e torturano quotidianamente la maggioranza dei poveri e degli oppressi; e di questa serrata critica al vetriolo verso chi governa in nome del capitale, l’ibrido crust-grind condensato in Perpetual Imabalance si fa portavoce fiero, spietato e riottoso che non indietreggia di un centimetro.

I tempi che stiamo vivendo sono cupi, l’odore di morte rende l’aria irrespirabile e la barbarie quotidiana in nome del profitto è sempre più orrorifica, perciò musica come questa può funzionare non solo come sfogo di quel mix di malessere, frustrazione e impotenza che caratterizza le nostre esistenze, ma come vera e propria miccia per rivoltarsi e come colonna sonora dello scontro che prende possesso delle strade. Per non assopirsi dinanzi all’orrore, alla monotonia e all’omologazione, gli Horrid Human Condition hanno realizzato un disco crust-grind di notevole intensità, di inaudita violenza ed estremamente convincente in ogni sua componente. E di musica come questa non se ne sente spesso nella scena DIY hardcore italiana, perciò non passate oltre, non siate indifferenti e lasciate ogni speranza di salvezza prima di affrontare Perpetual Imbalance!