Horror Vacui – “Living for Nothing… Or Die for Something” (2020)

Ciò che è morto, non si uccide. L’eternità è lunga, cerca di abituartici (The Addiction – Vampiri a New York)

Horror vacui significa letteralmente terrore del vuoto. Horror Vacui è però da qualche anno anche il nome dietro cui si celano cinque entità vampiresche che stanno in agguato nell’oscurità dell’underground bolognese. A distanza da due anni dall’ottimo “New Wave of Fear”, i nostri “più punk dei dark e più dark dei punk” pubblicano un nuovo esaltante album dal titolo “Living for Nothing…Or Die for Something” che prosegue nell’esplorazione di un sound che prende a piene mani dal post-punk e dal death rock, creando atmosfere decadenti e scenari dai tratti profondamente gotici.

Influenze dei nostri vanno ricercate lungo un percorso che partendo dalle pulsioni anarcho punk britannico tanto di gruppi come gli A Touch of Hysteria quanto di primordiali creature post-punk come i fantastici Vex, passando attraverso gli abissi oscuri ma al contempo rivestiti di un romanticismo decadente di band iconiche e seminali come i Christian Death, i Bauhaus, i Fields of the Nephililm, giunge a toccare territori in cui la proposta degli Horror Vacui si avvicina a quanto fatto recentemente dai Belgrado o dai Crimson Scarlett, riuscendo, in certi passaggi, a far riaffiorare alla memoria anche i fenomenali Screaming Dead di “Night Creatures” pur spogliandoli dall’utilizzo iconoco del sax.

Dopo aver provato a dare un quadro generale delle influenze che vivono e affiorano dentro la proposta degli Horror Vacui, la cosa migliore da fare è lasciarsi inghiottire dalle atmosfere gotiche e angoscianti di questo nuovo “Living for Nothing… Or Die for Something” e lasciarsi sopraffare dall’oscurità che lentamente ci inghiotte durante l’ascolto di queste otto schegge di death rock vampiresco e terrificante. Questa discesa nella decadenza gotica e dalle tinte dark dell’universo sonoro e tematico degli Horror Vacui comincia con “Consolation Prize”, brano che traccia fin da subito le coordinate guida che caratterizzano l’intero lavoro, tra pulsioni new wave sottolineate dall’uso accurato delle melodie di chitarra e una voce sofferta perfetta per disegnare paesaggi tetri e dominati dall’oscurità.

My Funeral My Party” ha il sapore di una ballata dannata ed è attraversata da  venature di romanticismo decadente che fanno emergere nell’ascoltatore sensazioni contrastanti, tanto di amara dolcezza quanto di angoscia. A parer mio uno degli episodi migliori di tutto il disco. Anche la quinta traccia intitolata “Frustration” risulta essere un ottimo esempio di death rock targato Horror Vacui, con la sua melodia decadente e la voce sofferente di Koppa che si fanno strada nella testa dando l’impressione di non volersene andare mai più, trasmettendo un senso di angoscia misto ad impotenza e frustrazione, appunto. Un atmosfera ipnotica domina invece la successiva “Living in Tension”, traccia che ci fa piombare in una trance dai tratti addirittura paranoici, o almeno questo è quello che ha evocato in me il suo ascolto. 

Mentre l’ascolto di questa ultima fatica in casa Horror Vacui volge al termine, si risvegliano paure e mostri apparentemente sopiti nei meandri più impenetrabili della nostra mente; mentre vampiri ci mordono il collo e il nostro sangue sazia la loro sete, veniamo divorati interiormente dalla scelta di vivere per niente o morire per qualcosa. “Living for Nothing… Or Die for Something” è in fin dei conti niente più che l’ennesima perla oscura di vampire punx che ci regalano gli Horror Vacui, che riesce nell’intento di migliorare quanto già fatto sul precedente “New Wave of Fear”

Horror Vacui, vampiri a Bologna