Schegge Impazzite di Rumore #06

Torna anche in questi primi freddissimi giorni di dicembre (si, sarebbe dovuto uscire a fine novembre questo articolo, ma sono uno stronzo si sa) il consueto appuntamento con Schegge Impazzite di Rumore, il sesto per la precisione. Saranno come al solito schegge di rumore che si andranno a conficcare nei vostri occhi e nella vostra pelle provocandovi un dolore atroce, un dolore che è possibile sopportare solamente sparandosi nelle orecchie, al più alto volume possibile ed immaginabile, il rumore contenuto nelle recenti uscite dei quattro gruppi di cui vi parlerò oggi: Iena, Grog, K-19 e Up To Date. Il disastro sonoro arriverà e avrà i vostri occhi… i vostri occhi impregnati di terrore.

Partiamo con gli Iena, gruppo formatosi a Firenze Nord lo scorso gennaio-febbraio per mano di brutti ceffi già impegnati con Carlos Dunga e xDeloreanx (tra gli altri). Con questo loro primo Ep “Condanna a Morte” però toglietevi dalla testa sonorità thrashcore/fastcore tipiche dei due gruppi menzionati poco fa, perché in questo caso ci troviamo tra le mani un lavoro che sembra esser stato preso direttamente dalla prima metà degli anni ’80 visto che il sound proposto dagli Iena è il più classico Oi/punk82, grezzo, proletario e diretto come un pugno in faccia! È innegabile l’influenza e i continui richiami ai Nabat che possiamo trovare nella proposta dei fiorentini, ma è altrettanto innegabile l’importanza mondiale che hanno avuto i bolognesi sull’intera scena Oi! dagli anni ’80 in poi! Non solo Nabat però, in molti passaggi difatti la musica rabbiosa degli Iena riporta alla memoria il sound dei Dioxina, storico e mai dimenticato gruppo Oi! riminese. Quindi si, per farla breve, come avrete ben capito, questo “Condanna a Morte” ripropone senza futili fronzoli e senza troppe pretese il tipico sound Oi! all’italiana, quello più riottoso, grezzo e orgogliosamente proletario pronto a massacrarti di botte sei sei un fascio, uno sbirro oppure un ricco borghese di merda! Chi mi conosce bene sa quanto io non sia un amante folle del genere proposto dagli Iena, però quando un lavoro ha i cosidetti controcoglioni e ti fa muovere la testa dall’inizio alla fine non si può far altro che prenderne atto e riconoscergli il merito! Attitudine, rabbia proletaria e impeto di rivolta, tutto questo è perfettamente racchiuso nelle otto tracce presenti su questo primo Ep dei fiorentini. Menzione speciale per pezzi come “Firenze Nord” e l’inno “Lo Stivale Brucerà”, veri e propri pugni in faccia! Ora che gli Iena si aggirano sulla scena in cerca di carogne con cui sfamarsi, la nostra voglia di Oi! incazzato e incendiario può essere finalmente saziata! “Fate i Nabat”…no, facciamo gli Iena!

 

Canaglie di tutto il mondo unitevi per gustarvi appieno il sound rabbioso e annichilente dei Grog, una ciurma di pirati ubriachi marci che suona sporco e rabbioso d-beat/crust che non fa prigionieri! Il sound proposto dai nostri su questo loro primo S/t album rilasciato lo scorso aprile è violento ed annichilente, nonostante l’approccio e l’attitudine dei nostri spesso tenda all’ignoranza e al cazzeggio molesto, piuttosto che ad un “prendersi troppo sul serio” che alla lunga potrebbe risultare noioso e scontato. Undici le tracce che ci troviamo ad ascoltare su questo primo lavoro dei Grog, tra le quali spiccano “Vita in Quanto Stato di Non Suicidio” (titolo della madonna!!!), “Città Anno Zero”, “La Sicurezza che Uccide” e la conclusiva “Effetto Placebo”. Pensate al d-beat/crust dei Grog come il perfetto punto d’incontro tra il crust-core marcissimo dei Culto del Cargo e il raw’n’roll dei varesini Motron, giusto per fare i nomi di due dei migliori gruppi italiani in circolazione! Un arrembaggio molesto accompagnato da litri di alcol scadente, tutto questo è il S/t dei Grog! Alzate i vostri calici ciurma di canaglie all’ascolto e brindate ai Grog e al loro crust/d-beat tritaossa!

Per rimanere in tema di raw d-beat/crust punk, spostiamoci ora in Sardegna e precisamente a Cagliari, città da cui provengono i K//19, gruppo di recentissima formazione che a Ottobre ha rilasciato la sua prima fatica dall’emblematico titolo “Total Collapse of Society”, netta dichiarazione di intenti dei nostri.

Cinque pezzi (più una cover dei Raw Noise) di classico d-beat/raw punk che riprende la lezione tradizionale dei grandi gruppi svedesi come Driller Kille, Anti-Cimex, Absolut, ma anche dei tedeschi Autoritär tra gli altri, e fa tutto questo con attitudine e sincera dedizione. D’altronde l’intento con cui nasce questo progetto è chiaro fin da subito: “i K//19 nascono in base all’esigenza di continuare a perpetrare un fondamentalismo puramente raw d-beat da tempo snobbato e rimasto nei cantieri dei pochi manovali del genere”. I K//19 quindi suonano quello che piace loro, senza inventare nulla di nuovo ma anzi riuscendo a far suonare fresco e interessante un sound che potrebbe apparire sentito e risentito mille volte. Il raw punk/d-beat dei sardi tira dritto per la sua strada a velocità spedita spazzando via qualsiasi cosa si trova davanti e lasciando solo macerie al suo passaggio, riuscendo anche ad avere un certo gusto per le melodie (soprattutto nei bellissimi assoli dei primi due brani) in mezzo a tutta questa sua cieca furia distruttiva! Inoltre la proposta grezza dei nostri può ricondurre alla mente e all’orecchio echi di Crutches e qualcosa anche dei Paranoid, giusto per ribadire ancora una volta, se non fosse chiaro, quali siano i loro punti di riferimento. Se questo “Total Collapse of Society” è solo l’inizio, i K//19 faranno parlare di sé e faranno la gioia di tutti gli amanti del genere!

Chiudiamo questa sesta puntata con le nostre amate Schegge Impazzite di Rumore con un lavoro originariamente uscito nel lontano 1997 in formato 7″ e che viene oggi ristampato dalla Hanged Man Records. Sto parlando della prima e unica fatica dei torinesi Up To Date, realtà certamente minore e poco fortunata della scena italiana dei 90, ma che aveva la giusta attitudine hardcore e poteva contare su una buonissima capacità di songwriting, come testimoniato da questa interessante ristampa.

Quello che ci troviamo ad ascoltare su questo “…quanta Cenere”, come potete ben immaginare, è il più classico hardcore torinese degli anni 90, quello che affondava ben saldamente le proprie radici musicali, liriche e attitudinali nella seminale lezione dell’hardcore italiano della decade precedente come Declino, Indigesti e Negazione. Il sound e l’approccio degli Up To Date quindi ricorda molto quello dei Frammenti e Sottopressione, anche se molto più grezzo e sgraziato e senza raggiungere le vette liriche raggiunte dai due gruppi appena citati, ma non per questo meno apprezzabile. Hardcore senza fronzoli, semplice, diretto, in your face, proprio come piace a tutti noi! La Hanged Man Records ha diseppellito un gemma grezza di hardcore italiano dalla fin troppa polvere che la teneva celata, un lavoro che merita di essere riscoperto, ascoltato e apprezzato!

Verrete trafitti dalle nostre schegge di rumore impazzite, soccomberete sotto i colpi del nostro Disastro Sonoro!