Schegge Impazzite di Rumore #13

Tredicesimo capitolo di questa longeva rubrica ormai “iconica” e imprescindibile. Tredicesimo capitolo che giunge alle porte dell’estate per portare un po’ di aria fresca hardcore nelle nostre esistenze annoiate e già attanagliate dall’atroce calura. I tre dischi di cui andrò a parlarvi oggi sono esattamente l’essenza del titolo di questa rubrica: schegge impazzite di rumore. Tra hardcore italiano vecchia scuola, fast-thrashcore potente e violento e un disco hardcore sui generis, Ira, Destinazione Finale, Antisexy e Butters sono i protagonisti di questo nuovo episodio. Andate su bandcamp, digitate il nome delle varie band, cliccate play e solo dopo mettetevi a leggere le mie inutili e tediose parole, mi raccomando perché vi tengo d’occhio. Con la stessa passione e spensieratezza con cui i bambini lanciano sassi con le fionde verso irraggiungibili aerei alti nel cielo o immaginari nemici, lo spirito continua e non si arrende anche se forse il punk è morto per davvero!

Butters – No Mankind

Questo No Mankind, nuova fatica in studio dei pisani Butters nonché primo loro full lenght, è un disco hardcore sfaccettato e ricco di influenze, che spaziano dal crust punk a territori metal. Ma sempre di un disco visceralmente hardcore si tratta, con l’urgenza espressiva, la furia rabbiosa e l’attitudine in your face a fare da filo conduttore a tutte le 7 tracce, sia a quelle più veloci e distruttive come l’introduttiva Donut Land sia quelle più fangose che strizzano l’occhio allo sludge più paranoico e asfissiante come Burden. Non un disco di classico hardcore quindi, ma un lavoro in cui l’hardcore è il punto di partenza e di arrivo di un assalto sonoro arricchito di sfumature, di influenze e assolutamente non statico né scontato, capace di alternare sfuriate infernali e caotiche a rallentamenti opprimenti, in una formula generale abbastanza personale e convincente che non perde mai il gusto e l’attenzione per certo groove e per una sana dose di divertimento. Nessuna forma di umanità verrà risparmiata dall’assalto hardcore dei Butters, cadremo tutti sotto i colpi del loro mix distruttivo di hc, crust, metal e sludge. No Mankind, ascolto dopo ascolto, si dimostra quindi un ottimo disco hardcore che difficilmente passerà inosservato!

Antisexy – Nessuna Carne si Salverà

La vita fa schifo e poi muori… Ti reincarni, ma nessuna carne si salverà. Ancora una volta i padovani Antisexy scelgono un titolo (Nessuna Carne si Salverà) che, oltre ad apparire come una vera e propria dichiarazione di intenti, sembra voler seguire una logica successione con i titoli dei precedenti Ep, per tessere un filo conduttore che vada ben oltre la musica suonata. Questa nuova fatica in studio ci presenta però gli Antisexy impegnati a suonare il loro classico hardcore punk alimentato a sfuriate fastcore e mazzate thrashcore, un approccio sonoro consolidato negli anni al punto che oggi suona come marchio di fabbrica inconfondibile del gruppo padovano e che, disco dopo dopo, si presenta sempre più solido, devastante e maturo, tra cambi di tempo improvvisi e accelerazioni furiose. Come al solito i brani della band padovana scorrono via velocissimi, ma lasciano il segno perchè sanno sempre dove e come colpire e ne sono un esempio perfetto l’iniziale Zubenelgenubi, Mentalità di Giustizia o la stessa titletrack. Più di dieci anni fa gli Antisexy cantavano che “il punk è morto e tu sei il prossimo” e se questo è assolutamente vero, lo è altrettanto il fatto che il fastcore dei padovani è più vivo, vegeto e minaccioso che mai, pronto a non lasciarci scampo! Sette schegge di fast-thrash-hardcore impazzite che fanno sanguinare le nostre orecchie, ci prendono a pugni la testa e si conficcano nella nostra pelle perché, come minaccia il titolo, nessuna carne si salverà e nessuno verrà risparmiato. Gli Antisexy irrompono nelle nostre vite, ci prendono a mazzate e se ne vanno, il tutto in soli sei minuti, ovvero l’intera durata di questo nuovo ep. Ancora una volta e per sempre, Padova a mano armata!

Destinazione Finale/Ira – Split 2022

A rischio di sembrare fin troppo banali e scontati, possiamo descrivere e sintetizzare questo nuovissimo split tra i toscani Destinazione Finale e i romani Ira in un modo che non lascia spazio a fraintendimenti: lo spirito continua! Siamo difatti al cospetto di uno split di fondamentalismo hardcore dal primo all’ultimo secondo, tra due delle migliori realtà emerse negli ultimi anni, due band che sono in grado di riproporre oggi il classico hardcore italiano degli anni 80 in una maniera appassionata, convincente e sopratutto non banale e senza dare l’impressione di essere un semplice “copia-incolla” dei classici del genere. Quattro tracce per i Destinazione Finale, band che si era già imposta con lo splendido In Bilico nel Reale che ho avuto il piacere di coprodurre qualche anno fa, che propongono un hardcore punk classico e che non invecchia mai, sulla scia di Indigesti, Infezione, CCM e qualcosa dei primissimi Negazione, questa volta con una registrazione e un approccio più grezzi e istintivi rispetto al passato. Dall’altra parte, i romani Ira tornano dopo una demo pubblicata nel 2019 con tre nuove tracce che non perdono nulla in termine di attitudine in your face e di carica espressiva tipicamente hardcore, con un’approccio che ancora una volta si pone a metà strada tra la vecchia scuola italiana di Declino, Peggio Punx e Indigesti e quella statunitense di Faith, Void e certi Minor Threat. Su entrambi i lati dello split, anche a livello lirico l’approccio delle due band si rifà alla tradizione hardcore italiana, in un vortice di pulsioni personali, riflessioni più introspettive e tensioni dal piglio maggiormente politico e riottoso. Ira e Destinazione Finale si riconfermano due band di estremo valore, quindi se avete un’etichetta diy, una distro o anche solo banalmente due spicci date una mano ai compari toscani e romani nella coproduzione fisica di questo devastante split, non ve ne pentirete!