Schegge Impazzite di Rumore #02

Secondo appuntamento con la rubrica più attesa e bramata da tutti gli amanti del rumore e del disastro sonoro, dell’etica Do It Yourself e del marcio e polveroso Underground. Anche oggi saranno 4 i gruppi e gli album di cui gi andrò a parlare nello specifico pur tentando di racchiudere l’essenza in una manciata di righe; dopotutto la rubrica “Schegge Impazzite di Rumore” è nata proprio con l’intento di parlare in breve e porre l’attenzione sulle ultime uscite discografiche in ambito punk-hardcore (e generi affini) e soprattutto sugli album che mi son ritrovato più spesso ad ascoltare nell’ultimo mese. Ed ecco spiegato il perché quest’oggi vi parlerò di Amphist, Gli Stronzi, Lucta e Sepolcro.

Partiamo dall’album più “vecchio” tra i quattro di cui vi andrò a parlare quest’oggi, ossia “Waking Nightmare” dei beneventani Amphist, album rilasciato dal gruppo nel febbraio del 2017. Un disco di crust punk genuino, che in alcuni casi mi ha ricordato gli indimenticati Gelo, sapientemente miscelato con il meglio che la scuola europea/scandinava del death metal abbia saputo offrire negli anni ’90. I nostri descrivono il loro sound come “blackened crust”, ma al mio orecchio di black metal è giunto veramente poco nulla, se non per un atmosfera generale del album decisamente oscura e sulfurea. Un suono quello proposto dagli Amphist in questa loro prima fatica che si posiziona perfettamente a metà strada tra la lezione impartita dai mostri sacri del genere, le soluzioni piú moderne e le ultime uscite in ambito Crust. Un buonissimo esordio, non c’è che dire.

Amphist – Waking Nightmare: https://amphist.bandcamp.com/album/waking-nightmare

 

Tornano Gli Stronzi dopo l’esordio “Nessuna Prospettiva” che aveva giá fatto intravedere tutti gli ingredenti della loro proposta semplice e immediata: hardcore punk veloce, riottoso e figlio diretto della vecchia scuola italiana ma non per questo banale. Tornano più incazzati che mai con questo nuovo “Sicurezza e Decoro”, 8 tracce che ci vengono sbattute in faccia con la stessa violenza inaudita di una mazza da baseball che sbriciola i denti lasciando in bocca solamente il sapore amaro del sangue. Per non farsi mancare assolutamente nulla tra le 8 tracce troviamo un feat con la Chiara, voce sgraziata dei milanesi L.UL.U, dal titolo “Ai Margini” e la cover di un gran pezzo dei CGB dedicato alla “città che brucia”, ossia Imperia, città dalla quale appunto provengono alcuni di questi “Stronzi”. Come al solito Gli Stronzi suonano genuini, hanno attitudine, tutto su questo nuovo EP trasuda passione per l’hardcore più sincero e per il Do It Yourself, dalla copertina bellissima nella sua semplicità alla voce rabbiosa della Clara; se vi masturbate compulsivamente sugli EP “ormai datati” di Declino, Indigesti e Negazione e siete in astinenza dal hardcore punk tutto attitudine, passione e sudore questo “Sicurezza e Decoro” è sicuramente quello che fa per voi ed è il meglio che possiate trovare sulla piazza ultimamente. Se ve lo fate scappare gli stronzi siete voi, sappiatelo.

Gli Stronzi – Sicurezza e Decoro: https://glistronzi.bandcamp.com/album/sicurezza-e-decoro

 

Eccoci giunti a parlare finalmente delle Lucta. La Occult Punk Gang colpisce ancora. Dopo l’incredibile esordio dei misteriosi Cerimonia Secreta, i nostri tirano fuori dalle nebbie e dai fumi del loro rituale occulto un altro piccolo gioiello oscuro. E il loro suono è proprio quello che ti aspetti dal titolo dell’album, un titolo che non lascia troppo spazio ad interpretazioni: un punk oscuro e sabbatico è difatti quello che trasuda dalle 7 tracce di questo “Black Magic Punk”. Magari dirò una stronzata irripetibile ma il loro sound, capace di creare una atmosfera oscura e a tratti vampiresca, mi ha fatto piombare in un viaggio onirico nel quale ho immaginato le Lucta come un entitá demoniaca risvegliata durante un rituale sabbatico in cui hanno partecipato Cerimonia Secreta, Kalashnikov Collective e Negot. Ecco fate lo sforzo di immaginare il sound delle Lucta come la somma di quanto ho appena scritto, prendendo il meglio da ogni gruppo sopracitato. E se pensate io abbia scritto una marea di cazzate (com’è probabile che sia) su questo “Black Magic Punk”, mandatemi a cagare e correte ad ascoltarlo lasciandovi trasportare nel rituale oscuro delle Lucta. Occult Punk e Magia Nera, vi basta? Join the Sabba!

Lucta – Black Magic Punkhttps://occultpunkgang.bandcamp.com/album/black-magic-punk

 

Cambiamo completamente genere con il ritorno dei Sepolcro che ci regalano un EP contente solo tre pezzi; tre pezzi di marcio e opprimente death metal che ricorda spesso la scuola finlandese degli anni ’90 (Convulse, Sentenced e compagnia) ma anche gruppi più recenti come i favolosi Krypts (anch’essi finlandesi). Nulla di nuovo quindi su questo “Undead Abyss”, niente assolutamente di originale, ma la qualità tecnica e la passione che contraddistingue i nostri ci permettono di apprezzare appieno il death metal suonato dai Sepolcro, un death metal oscuro, putrido e lovecraftiano tanto nelle atmosfere quanto nelle liriche. Lasciatevi dunque inghiottire dagli abissi, lasciatevi divorare dai mostri che li abitano, lasciatevi seppellire vivi dalla pesantezza oscura di questo “Undead Abyss”! Ah e lasciatevi ammaliare dalla stupenda copertina che farebbe invidia allo stesso H.P. Lovecraft per quanto è disturbante e angosciante.

Sepolcro – Undead Abysshttps://sepolcro.bandcamp.com/album/undead-abyss

 

Siamo schegge, solamente schegge di rumore impazzite! Buon Rumore, buon Disastro Sonoro!