ECO – Orizzonte Divorami (2015)

L’estate sta finendo (mentre scrivevo questa frase mi son messo a canticchiare l’omonimo capolavoro dei Righeira) e la stagione autunnale è alle porte, finalmente. Ed io voglio accompagnare questo inizio di settembre con nuove recensioni e a breve anche con dei live report. Dato che ci stiamo avvicinando all’autunno, stagione prediletta del rumoroso e misterioso personaggio che si cela dietro questa ‘zine/questo blog, voglio cominciare recensendo un album che trovo perfetto per accompagnare questo periodo dell’anno; sto parlando di “Orizzonte Divorami”, opera prima degli Eco (Parole Veloci), progetto musicale totalmente dedito alla filosofia DIY emerso dall’underground varesino agli inizi del 2013.

“Questo disco racchiude un viaggio che chiunque potrebbe percorrere ” con queste parole gli Eco definiscono questo “Orizzonte Divorami” e la sensazione, appena si rimane catturati dalle prime note dell’intro, è proprio quella di essere immersi in un viaggio nel quale potersi sentire estremamente liberi dalla quotidiana alienazione e oppressione. La proposta sonora che accompagnerà questo viaggio verso l’orizzonte che ci divorerà può essere definita senza troppi giri di parole come hardcore punk stile anni ’90 melodico, veloce ed estremamente diretto. I primi gruppi che mi sono venuti in mente ascoltando questa prima opera degli Eco sono stati sicuramente gli immortali e mai dimenticati Kafka e i romagnoli Le Tormenta, anche se l’originalità e la ricerca sonora di questi ultimi rimane ineguagliata e probabilmente ineguagliabile. Ho citato proprio Kafka e Le Tormenta non solo per quanto riguarda la parte strumentale, ma in particolar modo per i testi scritti dagli Eco, secondo me il vero punto forte di questo loro album. In effetti i livelli di “poetica”, nonchè le tematiche e gli argomenti, raggiunti dai due gruppi sopracitati possiamo ritrovarli anche nelle 9 tracce che compongono “Orizzonte Divorami”. Liriche introverse interpretate magistralmente da urla sgraziate che riescono nel loro intento di trasmettere un certo tipo di emozioni come la rabbia o la malinconia.

Brani come “Ombre” (il pezzo con il quale inizia il nostro viaggio), “Come le Rondini” e “Qualcuno con cui correre” rimangono impressi già al primo ascolto, sia grazie alla bellezza delle liriche che per le parti strumentali mai banali anche se chiaramente ispirate alla scuola HC degli anni ’90. In brani come “Gaia”, ma anche nel già citato “Qualcuno con cui correre”, inoltre possiamo notare una vena sperimentale nella proposta sonora (in stile Le Tormenta) degli Eco rappresentata dall’outro di tamburi che conferisce un senso tribale e selvaggio alla traccia in questione e all’intero viaggio che stiamo percorrendo. Altro pezzo degno di nota è senza ombra di dubbio “In Quegli Anni”, un vero e proprio inno antifascista per ricordare a tutti, ancora una volta, che il terrore nero è una piaga concreta da debellare ancora oggi.

Non voglio dilungarmi troppo a parlare di questo album perchè voglio lasciare agli ascoltatori la possibilità di immergersi completamente in questo viaggio accompagnati dalle parole veloci e dall’hardcore punk degli Eco e di godere delle immagini e delle sensazioni che emergono dalle liriche. Ora non dovete far altro che trovare qualcuno con cui correre in questo viaggio diventando intimi turisti di questo mondo. Nel mentre io resto seduto su di un letto di foglie d’Autunno, oltre la Musica, oltre il rumore, aspettando che l’orizzonte venga a divorarmi, percependo in lontananza l’eco di parole veloci e di un Disastro Sonoro.

“Seguire la propria strada attraverso idee e progetti costa fatica
e tavolta richiede dei tagli netti con il propio passato.
Aspirare ad una vita in cui il compromesso forzato
non sia il pane quotidiano alla ricerca di una libertà piena ed emancipata.
Rinunciare allo stupro costante dei valori più intimi e collettivi
è imprescindibile nella ricerca della propria rinascita.
La fondamentale memoria storica deve essere coadiuvata
dall’impellente necessità di lottare contro tutte le pressanti
ed incessanti forme di sfruttamento, trovando ogni giorno di più
qualcuno con cui correre…” Eco Parole Veloci