80HD – Destabilize (2023)

Basterebbe l’attacco strumentale e vocale di Crush, traccia con cui si apre il nuovo disco degli 80HD per far entrare di diritto Destabilize tra i migliori dischi ascoltati in ambito hardcore negli ultimi anni. Ma andiamo con ordine se no giustamente voi non capite un cazzo e io mi perdo nel mio stile di scrittura altamente destrutturato. Gli 80HD sono una band originaria di New York attiva da un paio di anni e che già con la loro demo del 2021 si erano fatti apprezzare da molti di noi attenti alla scena hc e punk d’oltreoceano. Le caratteristiche vincenti dell’hardcore suonato dai nostri non sono variate in questo arco di tempi: l’intensità, l’aggressività e la rabbiosa carica espressiva, oltre che ad uno spiccato gusto per certe parti più groove e momenti addirittura catchy, sono gli elementi fondanti del loro sound e di questa loro ultima fatica in studio. Ma non fraintendetemi, i diciannove minuti lungo i quali si articolano le undici tracce contenute in Destabilize non accennano a cedimenti e non lesinano sulla furia irruenta con cui ci prendono a pugni nello stomaco senza chiedere permesso. E’ un disco visceralmente hardcore, suonato con passione, litri di sudore e la giusta attitudine in your face che non può mancare quando si suona una musica che è prima di tutto mezzo per veicolare la rabbia e strumento per destabilizzare il quieto vivere altrui; e a fare questo la band newyorkese si dimostra estremamente abile, non risparmiandosi mai in termini di intensità e furia distruttiva, supportando tutto questo attraverso una musica tanto veloce e aggressiva quanto immediata e istintivamente di pancia. Musicalmente gli 80HD ripercorrono gli indelebili sentieri tracciati da nomi e dischi storici della scena inglese degli anni 80 come gli Heresy del fondamentale Thanks e i Ripcord dell’altrettanto seminale Defiance of Power, ovvero un hardcore punk che stava già evolvendo verso lidi sempre più pesanti, estremizzandosi nella violenza sonora e nella velocità, ma senza essere ancora diventato thrashcore, grindcore o quant’altro. Tracce come la già citata Crush, la breve quanto distruttiva Lookout!, la più “complessa” e strutturata Goblin Mode o i cinquantasei secondi di puro mosh di Turn the Page, sono ottimi esempi di cosa può offrire a tutte le nostre orecchie pronte a farsi dilaniare e sanguinare un disco come Destabilize. Gli 80HD non chiedono permesso, sfondano la porta, distruggono timpani e sbriciolano ossa, mentre noi ci lasciamo andare a poghi selvaggi impossessati dal sacro fuoco dell’hardcore più vero, intransigente e furioso. Tutto questo in soli diciannove minuti, i migliori diciannove minuti della vostra vita!