Simbiose/Visions of War – Split 7″ (2023)

Anche se non ho mai scritto nulla su di loro su queste virtuali pagine, i Visions of War sono da anni uno dei miei gruppi preferiti di tutta la scena crust europea e mondiale. L’affetto che mi lega alla loro musica non so nemmeno bene motivarlo, posso solo dire che ogni volta che torno a sentirmi loro vecchi dischi come Shit Parade, King of Swines o cose più recenti come lo split di qualche anno fa con gli Arrogant, mi sento sempre al sicuro nella mia crust-zona di confort. E ancora una volta non vengo smentito nemmeno da questo nuovo 7″ condiviso con i Simbiose, altro storico nome della scena punk europea, pubblicato a marzo da una cospirazione diy a cui hanno partecipato distro ed etichette come Phobia Records, Not Enough e Profane Existence, nomi a cui si può dare piena fiducia. Cosa succede quindi se ad unire le forze in uno split sono il crust-grind dei portoghesi Simbiose e il d-beat/crustcore del belgi Visions of War? Un’aggressione spietata e brutale che lascia totalmente impotenti. Nessuna delle due band cambia le carte in tavola o inverte la propria rotta sonora, ma ci tengono a riproporre le loro devastanti ricette suonandole, se possibile, più convincenti e intense che mai, dimostrando come anni di militanza nella scena hardcore e punk abbiano contributo a forgiare un sound e un’attitudine monolitiche che non mostrano segni di debolezza, stanchezza compositiva, mancanza di urgenza espressiva o di coscienza politica.

In termini di attitudine riottosa e militante, di rabbia e di intensità senza freni e con totale consapevolezza della qualità del loro massacro sonoro, i Simbiose me ne avevano già dato un assaggio in occasione del loro devastante concerto nella cornice del Black Inside di Lonate Ceppino, organizzato dal buon Mongy e dal collettivo Olona Wasteland Punx a febbraio di quest’anno, e su questo split non si smentiscono di certo; due tracce per la band portoghese che offrono il loro crustcore imbastardito con il grind in una veste assolutamente irresistibile, brutale e spietata. Tornando ai Visions of War, sono tre le canzoni per i veterani della scena crust e d-beat belga: il riffing delle chitarre è abrasivo come al solito, le ritmiche d-beat martellano in testa e tuonano come i fulmini durante la tempesta e la voce è cavernosa e lacerante, i soliti ingredienti di sempre fanno del loro crustcore una formula vincente e irresistibile. Niente di nuovo sul fronte occidentale del crust, ma si continuano a scavare le trincee per resistere e mantenere in vita con attitudine, convinzione, rabbia e impegno militante un genere che dimostra ancora tutta la sua forza espressiva, grazie anche a veterani della scena come Visions of War e Simbiose che non accennano a deporre armi e strumenti, ad arrendersi o a starsene in silenzio. Assolutamente da avere se ancora oggi tornate ad ascoltarvi lo split tra Visions of War e Olho de Gato e dischi come Evolution? o Naked Mental Violence come fosse la prima volta.