Genogeist – Technophobia (2023)

E’ ancora nitido nella mia memoria il ricordo del mio primo approccio con i Genogeist. Bastarono le prime note apocalittiche di Encroaching Darkness ad introdurmi nel self titled album datato 2019 della band di Portland per farmi battere il cuore e infatuare all’istante del loro (abbastanza) personale approccio al crust punk. Ho aspettato anni sperando si muovessero a pubblicare qualcosa di nuovo e finalmente qualche settimana fa il loro nuovo ep è apparso dirompente per frantumarci i timpani e lasciarci agonizzanti privi di speranze. Technophobia, questo il suo titolo, quattro tracce di crust punk che non tentenna nel commettere raid efferati in territori metallici saccheggiando senza scrupoli riffing di matrice thrash metal e ruvide parti mid-paced che ricordano certi momenti dei maestosi Bolt Thrower. L’intensità e la ferocia con cui i Genogeist suonano questi quattro nuovi episodi della loro discografia appaiono però quasi totalmente nuove rispetto al passato, forse perchè mostrate con più convinzione o semplicemente perchè la loro musica è animata da molta più rabbia e più malessere rispetto al precedente disco. Resta il fatto che i nostri non si risparmiano in nulla, ne nell’impetuosità della parte musicale ne tantomeno nell’impeto lacerante della voce; è proprio l’intensità a far da minimo comun denominatore alle quattro tracce, un’intensità che permette al crust punk dei Genogeist di non lasciare spazio per far riprendere fiato e che non conosce momenti di tregua o quiete, ma solo l’incedere incessante verso la totale distruzione e l’incuranza verso ogni forma di pietà. Sorretti da ritmiche d-beat, riffing affilati e laceranti e assoli improvvisi, brani come Desolate Realm (che vede l’apparizione dietro il microfono di Natanya dei Terminal Conquest) o 1000 Tears ci investono in maniera furiosa e non ci lasciano alcuna via di scampo, abbandonandoci al nostro destino di devastazione e impotenza. E’ evidente nel sound della band di Portland la peculiare influenza di quell’ibrido thrash metal/crust punk di scuola giapponese che trova negli SDS, negli AGE e in minor parte negli Effigy i suoi migliori esponenti. Ma se questa influenza è innegabile e apprezzata, i Genogeist sono abili a non riproporla in una maniera da copia-incolla sterile grazie alle sopracitate irruenza e intensità, caratteristiche che fanno di questo Tecnophobia un ep composto e suonato con passione, qualità ed estrema ispirazione a cui è difficile resistere, rimane indifferenti o impassibili. Portland si dimostra ancora una volta come la terra promessa del crust punk, almeno per quanto riguarda gli ultimi anni; e i Genogeist come una delle band più interessanti in circolazione.