Haggus/Golem of Gore – Split (2020)

Mincecore uber alles, goregrind ist krieg! Pochi fronzoli, partiamo col botto e cerchiamo di non perdere troppo tempo: siamo al cospetto di uno split devastante tra i maestri del mincecore Haggus e gli italiani Golem of Gore autori di un gore-grindcore assolutamente brutale. Venti minuti, cinque tracce sul lato che ospita la band di Oakland e nove invece per i Golem of Gore, una vera e propria scarica di mazzate che arriva dritta nello stomaco senza pietà, un’annichilente lezione di terrorismo musicale che sbriciola il cervello, una lezione di violenza che non lascia scampo e da cui è difficile uscire indenni!

Gli Haggus sono una garanzia da anni all’interno del panorama grindcore/mincecore internazionale e anche su questo split si rendono protagonisti di una prova impeccabile, di brutale violenza e di assoluto impatto, con la loro personale visione del mincecore che, pur avvicinandosi a quanto fatto da altri due mostri sacri del calibro di Archagathus e Agathocles, riesce ad avere sempre una sua propria identità e a trovare spesso soluzioni creative quanto personali che mantengono alto l’attenzione di chi ascolta. Cinque tracce che dimostrano l’impossibilità di placare la fame di estremismo e violenza che scorre nelle vene degli Haggus e che si presenta ancora una volta orientata unicamente a destabilizzarci, lasciandoci inermi e senza più energie una volta giunti al termine dell’ultima traccia Crypt Raid. Come sempre assurdi e implacabili.

I Golem of Gore riescono invece nel complicato compito di farmi apprezzare quel sottogenere del grindcore che trova la sua incarnazione nel gore-grind e questa non è assolutamente una cosa da sottovalutare. Non sono un’amante di tale filone, soprattutto per una questione di tematiche e immaginario, continuando a preferire quando il grind si concentra su tematiche politiche e sociali. Detto questo, il lato dello split occupato in modo imponente dai Golem of Gore, mi è risultato estremamente godibile fin dal primo ascolto al punto da essermelo riascoltato più volte. Il muro del suono annichilente e opprimente presentato dal duo (che mi ricorda per certi versi i Last Days of Humanity) sa come e dove colpire con tutta la sua furia brutale e il suo estremismo sonoro che non lasciano scampo a niente e nessuno. Nove tracce che hanno le sembianze di una tortura al nostro apparato uditivo, accompagnate dalle classiche tematiche del genere che, grazie soprattutto alle brutali vocals ad opera di Ricky (già nei più noti Grumo), enfatizzano l’atmosfera generale di orrore, putrefazione e impotenza che ci avvolge e ci divora in maniera famelica. Come direbbero loro: only gore is real!

In fin dei conti questo è uno split che rappresenta al meglio tutte le sfumature della violenza sonora e del terrorismo musicale, oltre ad incarnare, in modo perfetto quanto assolutamente inquietante, una sincera lezione di estremismo primitivo e annichilente per chiunque ci si imbatta, una reale e sincera lezione di violenza senza alcuna possibilità di salvezza. Haggus e Golem of Gore banchettano con i nostri corpi, mentre l’odore di morte e putrefazione si fa sempre più intenso. Make mincecore/goregrind great again!