Disease – To Hell With This Life (2022)

Ancora una volta nel segno di Kawakami e dell’immortale lezione dei Disclose, i macedoni Disease si presentano con un nuovo assalto di d-beat raw punk che non ci lascia alcuna tregua né alcuna possibilità di salvezza. To Hell With This Life è una dichiarazione di guerra fin a partire dal titolo, senza dubbio uno dei migliori lavori d beat pubblicati negli ultimi anni, un disco che emerge prepotente in mezzo alle numerose uscite etichettate come “d beat” e “raw punk” che affollano la scena e che spesso suonano ripetitive, noiose o semplicemente poco ispirate. I Disease però sono una band che trasuda passione sincera per certe sonorità e che può contare su un’approccio e un’attitudine perfette per riproporre in una maniera ispirata e godibile la seminale lezione di Disclose, Framtid, Giftgasattacck e di tutte le incarnazioni più distorte e caotiche che il raw punk/d-beat ha saputo regalarci nel corso degli anni. Tredici minuti di d-beat hardcore nella sua forma più rumorosa e primitiva, dove la tecnica e l’innovazione non trovano alcuno spazio poichè soffocate dalla volontà e dall’istinto di suonare nella maniera più selvaggia, furiosa e sporca possibile. I Disease costruiscono un vero e proprio muro di rumore assordante che, tra martellanti ritmiche d-beat che tritano ossa e suoni di chitarra così distorti da fare sanguinare le orecchie, è pronto a distruggerci i timpani dalla prima alla decima traccia senza possibilità alcuna di sfuggire o momenti per riprendere fiato in questo inferno di “caos non musica”. Tutto questo condito come da migliore tradizione d-beat da liriche pressoché monotematiche che si scagliano contro gli orrori della guerra, alternando scenari (non così tanto) distopici e paranoici a vere e proprie invettive antimilitariste vomitate nel microfono con rabbia viscerale e con l’istinto di protesta e ribellione tipica di certo punk.

Niente di nuovo sotto il sole, il solito incubo d-beat raw punk che ci urla in faccia a gran voce che non esiste un domani e non esiste un futuro fin quando esisterà la guerra imperialista combattuta in nome della fame di profitto dell’economia capitalista e dei giochi geopolitici degli Stati. Rumore non musica, sostanzialmente nient’altro che questo. Ma i Disease lo sanno fare nella maniera migliore e più sincera possibile, e se non fosse bastato lo scorso anno la pubblicazione del devastante Death Is Inevitabile, con questo nuovo 7″ tornano a ribadire di essere uno dei migliori esponenti del genere attualmente in circolazione. Dis nightmare will never ends!