Køntraü – Un Mondo Diverso da Questo (2021)

Nella mia testa sogno un mondo diverso da questo e ne porto i segni sulla pelle.
Giorni neri nella mia testa, che si rincorrono senza fine, senza darmi tregua, lasciandomi inerme e impotente a guardare un futuro che non esiste più. E che per questo fa ancora più paura. Giorni neri con l’acqua alla gola e attorno a me dilaga impetuosa una sensazione di abbandono e sconfitta. Stringimi forte, sussurrami all’orecchio che possiamo ancora essere l’offensiva contro questa città di merda che ci soffoca, ci inghiotte e poi ci vomita senza alcuna pietà. Guarda fuori dalla finestra, sembra stia iniziando a piovere mentre, all’orizzonte, vedo il riflesso di Milano che ricomincia a bruciare nelle vetrine dei negozi di lusso. Non c’è più alcun posto per me in questa metropoli paranoica. Un mondo diverso da questo è quindi possibile?  Occupiamo queste strade con i nostri incubi di sopravvivenza. 

Milano brucia in una notte di settembre.

Punx-volpini, questa estate da qualche parte a Milano.

Nati nella saletta di T28 e da qualche anno attivi con varie apparizioni live nei vari squat e centri sociali milanesi e non solo, finalmente i Kontrau sono riusciti a dare alla luce il loro album di debutto accompagnato da un titolo che sembra una vera e propria dichiarazione di intenti da parte dei nostri: Un Mondo Diverso da Questo. Anche il nome scelto dalla band, che in esperanto significa “contro”, lascia presagire l’istinto bellicoso e l’attitudine rivoltosa dei nostri. Annoverando tra le loro fila gentaglia bellissima già attiva in altre band come Mesecina, Peep, Failure, nonchè volti noti della scena hardcore milanese, i nostri punx-volpini ci danno in pasto diciotto minuti in cui d-beat/crust punk e sonorità death metal vecchia scuola si mescolano in una ricetta convincente, brutale e che non lascia un attimo di tregua. Se musicalmente non stupisce l’intensità e la solidità della proposta dei Kontrau, tratto che si poteva notare già dai loro concerti (basti pensare a quelli di questa estate a Milano o in Scintilla a Modena), quello che maggiormente ho apprezzato durante l’ascolto delle undici tracce è senza ombra di dubbio il lato lirico. E’ infatti dai testi che emerge un continuum di tensioni e sensazioni che richiamano alla mente l’hardcore punk italiano degli anni ’80 e specialmente l’attitudine e il liricismo di band come Wretched o Declino. Testi che trasudano tutto il malessere, il senso di impotenza e di alienazione prodotti dal vivere in una metropoli come Milano e la necessità intima di rivoltarsi contro di essa e contro un mondo votato al profitto, al consumo e alla merce, allo sfruttamento di ogni forma di vita, alla distruzione del pianete e alla repressione di ogni forma di dissenso. Testi in cui emerge prepotente la tensione a trasformare l’apatia e il nichilismo in azioni per minare l’esistente capitalista, risvegliarsi dal torpore imposto dal quieto vivere e dalla pacificazione sociale, attaccare a viso aperto la repressione che minaccia le nostre vite, al fine di riuscire a costruire una vita radicalmente diversa, quel “mondo diverso da questo” evocato dal titolo dell’album.

Per quanto riguarda la musica, i Kontrau riescono perfettamente nel loro intento di condensare la loro passione per il d-beat/crust più classico di scuola svedese (l’iniziale Giorni Neri per esempio) e quella per le sonorità primordiali di certo death metal (Segni sulla Pelle, Con l’Acqua alla Gola), regalandoci così un sound che non mostra segni di cedimento e che si dimostra impetuoso, brutale e spietato nel suo incedere, incurante di ciò che si trova dinanzi così come delle macerie che si lascia alle spalle. Ultima nota che ci tengo a sottolineare è la prestazione dietro al microfono del buon Filippo, una voce abrasiva e rabbiosa perfetta per il genere e che risulta convincente e ispirata in tutte le tracce. Per concludere, i Kontrau hanno dato prova di essere devastanti sia dal vivo che in studio, quindi l’unico consiglio che mi sento di darvi è quello di correre ad ascoltare Un Mondo Diverso da Questo senza perdere tempo perchè erano anni che non veniva pubblicato (seppur al momento solo in versione digitale, purtroppo) un disco crust punk così valido, intenso e brutale all’interno della scena italiana! Bravi Kontrau, bravi punx-volpini!

E’ una notte oscura e piovosa nella metropoli, qualcuno fissa il proprio smartphone, qualcuno non riesce a dormire, qualcuno sta scappando dagli sbirri e 5 volpini corrono lungo le strade…