Rumori Veloci – L.UL.U/God’s America e Failure/Ona Snop

PLAY FAST TILL THE DAY YOU DIE!

Failure

Puntata speciale di “Rumori Veloci” dedicata esclusivamente a due split album usciti nelle scorse ore che sono delle vere e proprie bombe! Sto parlando delle ultime fatiche targate L.UL.U e God’s America da una parte e Failure e Ona Snop dall’altra, lavori che rispondono ad un unico imperativo categorico: “play fast or die trying!”. Questi due split faranno di sicuro la gioia di tutti gli amanti di sonorità fastcore, powerviolence e grindcore!

I L.UL.U ci avevano lasciati con un super fast Ep di solo due tracce qualche mese fa e sinceramente non si vedeva l’ora che buttassero fuori qualcos’altro, visto che stiamo parlando di una delle migliori realtà italiane in ambito fastcore di cui si sentiva la mancanza! In questo split con i God’s America, interessantissimo gruppo di Las Vegas dedito a sonorità powerviolence/grindcore, i L.UL.U ci regalano quattro nuovissime schegge del loro incazzatissimo fast-hardcore tutto attitudine e passione. Ci troviamo di fronte all’ennesima raffica di pugni nello stomaco a cui ci hanno sempre abituato i milanesi, l’ennesimo calcio in faccia che fa saltare via i denti. A livello di sonorità il fastcore dei L.UL.U, urlato, come sempre, fino a squarciarsi la gola dall’incazzatissima Beret e sorretto da quella vera e propria macchina da guerra che siede dietro le pelli che risponde al nome di Angel, mi ha riportato alla mente ancora una volta gruppi del calibro di Hex e Last Words, nonché lontane influenze più powerviolence riconducibili ai Manhunt o ai Worse. Sul lato dello split occupato dall’hardcore furioso e veloce dei L.UL.U spiccano certamente “Object” e la conclusiva  “Broken Bones” traccia il cui titolo non lascia certo spazio a interpretazioni. Schegge impazzite di fastcore rabbioso trafiggeranno il vostro corpo e le vostre orecchie, vi prenderanno a pugni fino a farvi sputare sangue lasciandovi agonizzanti a terra con le ossa distrutte come dopo un pogo selvaggio. Velocità e rabbia, l’essenza dell’hardcore suonato dai L.UL.U. 

Se non fossero bastate le mazzate targate L.UL.U e God’s America, ci penserà lo split tra Failure e Ona Snop, due delle realtà più interessanti della scena hardcore europea, a darvi l’ennesima scarica di calci in faccia! Questo split è un granitico concentrato di fastcore incazzato e devastante powerviolence che ha come unico dichiarato intento quello di infliggerci il dolore più assoluto sia a livello fisico che a livello psicologico, senza fare prigionieri, senza permettere a nessuno di ripredere fiato.

I Failure ripartono da dove si erano interrotti con il loro primo stupendo lavoro, ovvero un fastcore rabbioso e senza troppi fronzoli, che tira dritto per la sua strada lasciando solo macerie e distruzione al suo passaggio, che, come già scritto per i L.UL.U, non ci pensa due volte a prenderci a pugni nello stomaco e lasciarci senza vita per terra! Tra le sette tracce dei Failure a cui si somma  “Rotisserie Geezer“, cover proprio di un pezzo degli Ona Snop, spiccano senza ombra di dubbio l’iniziale “I Don’t Want to Talk to You”, “Gold-Coated Turd” e “Bleeding Hands”, esempi perfetti dell’attitudine dei nostri e del loro fastcore che ha la capacità di stamparsi immediatamente in testa! Suonare veloci fino alla morte o morire provandoci, ecco l’essenza più pura e sincera del sound dei Failure! Gli Ona Snop, per chi ancora non li conoscesse (e sarebbe un peccato imperdonabile), invece suonano un mix devastante e assolutamente personale di powerviolence e fastcore con evidenti influenze grind e vengono da Leeds, città la cui scena hardcore si sta dimostrando estremamente viva e florida nell’ultimo periodo grazie anche a gruppi come i Gets Worse (ne è un esempio perfetto la loro ultime fatica in studio, “Snubbed”). Sei mazzate di power-fast-violence tra cui spiccano senza ombra di dubbio “Chain Man” posta in chiusura e la  brutale “Melancholic Career“, sei mazzate che picchiano forte in testa come se non ci fosse un domani per gli Ona Snop, gruppo assurdo, irriverente e a cui frega letteralmente un cazzo di prendersi sul serio! Visti live nella cornice di Villa Vegan la scorsa estate in compagnia proprio dei Failure, posso assicurarvi che sono uno spettacolo tutto da godersi e che la loro miscela esplosiva di fastcore e powerviolence suona ancora più devastante dal vivo! 

Credo sinceramente di aver sparato già fin troppe stronzate e quindi ritengo di non avere più niente da aggiungere. Fate vostri il prima possibile questi due split che concentrano il meglio del disastro sonoro e del rumore veloce! E ricordatevi che l’unica cosa che conta, come ci insegnano L.UL.U, God’s America, Failure e Ona Snop è la seguente: PLAY FAST OR DIE TRYING!