Dažd – Krv I Seme (2020)

Punk primordiale e sperimentale che lambisce territori psichedelici, ripetizioni sonore che fanno cadere l’ascoltatore in uno stato di trance ritualistico, oscure atmosfere ancestrali e pagane e una primitiva bellicosità barbarica: sono questi gli elementi cruciali che danno forma e sostanza a Krv i Seme (letteralmente “sangue e sperma”), ultimo disco dei Dažd registrato nel 2020 e a cui posso finalmente dare la giusta attenzione per parlarvene. Tra grida disperate e disumane ai limiti della follia che si alternano a litanie sciamaniche, invocazioni rituali capaci di resuscitare misteriose creature silvane, fantasmi del passto e incubi che disseminano la loro secolare sofferenza nonchè la loro famelica sete di vendetta su questo mondo, siamo al cospetto di un grandioso disco che parla la lingua della magia oscura, dell’anarchia e della resistenza. Alla base della musica creata dalla band serba troviamo il crust punk nella sua forma più primitiva, embrionale e grezza, ma che intraprende fin da subito una direzione sperimentale verso territori sonori inaspettati; un approccio primordiale ma al contempo mosso da forti tensioni progressive e aperto alle ibridazioni, che portano alla creazione di sonorità ricche di sfumature, tracce polimorfe e dalle tonalità cangianti. Rallentamenti che sfociano in territori doom metal si intrecciano ad un tappeto ritmico che dipinge atmosfere spesso tribali e ripetitive, come a voler costruire un profondo stato di trance mistico-ritualistica in cui lasciarsi abbandonare per raggiungere nuove consapevolezze e rafforzare il proprio spirito combattivo.

E’ un crust punk oscuro e perfino sciamanico quello suonato dagli Dažd, che raccoglie nel proprio calderone ribollente e nauseabondo le influenze di certo black metal vecchia scuola, più grezzo, pagano e satanico di Isengard, Storm, Bathory (ma anche i Darkthrone più recenti), così come derive di matrice doom (capaci di evocare i fantasmi di Pentagram, Pagan Altar e Cathedral) e tribale, mantenendo le proprie putrescenti radici ancorate in quella mortifera palude ancestrale dove lo stenchcore stava iniziando ad assumere una propria identità e una forma definitiva grazie a Amebix, Deviated Instinct e compagnia poco raccomandabile. Un sound primordiale, pagano e ritualistico emerso dalle desolate lande balcaniche di quel territorio noto come Serbia, ancora intrise di sangue e disturbate dagli incubi e dagli orrori delle guerre imperialiste che si sono giocate sul suo suolo così come sui corpi e la psiche dei popoli abitanti di quelle terre. Grida di rabbia e resistenza, pianti di sofferenza, selvagge dichiarazioni di guerra, invocazioni e sortilegi di vendetta per alimentare il fuoco con cui divoreremo ogni incarnazione famelica e sanguinaria del potere, dell’oppressione e della gerarchia. I Dažd sono una delle ultime legioni pagane ad arrendersi a tutte queste barbarie e Krv i Seme è il rituale di resistenza con cui mantengono la cenere attiva sotto la brace, per far divampare le fiamme che ridurrà in cenere ogni dogma del mondo di ieri. UN AVVINCENTE COMPENDIO DI CRUST PROMETEICO PER FORGIARE GUERRIERI ETERNI!