Warkrusher – Epitaph (2022)

Partiamo dall’artwork di copertina di questo nuovissimo Ep dei Warkrusher: un’illustrazione di warhammeriana memoria che riporta alla mente copertine del calibro di In Battle There Is No Law dei maestri Bolt Thrower, dovrebbe già di per se essere in ottimo indizio sulla musica suonata dai canadesi di Montreal e sulle atmosfere costruite ed evocate da essa. È infatti un crust punk vecchia scuola la solida base attorno alla quale si sviluppano le due tracce che compongono questo Epitaph, sonorità che affondano le radici in quel brodo primordiale emerso dai meandri della scena estrema punk e metal britannica degli anni 80 e che poi sarebbe stato conosciuto prendendo a prestito un termine tanto caro ai Deviated Instinct. Dal 1986 ad oggi però il cosiddetto stenchcore trova ancora nuovi adepti, fedeli e accurati nel riproporre sonorità crust punk fortemente imbastardite da una certa pesantezza e ferocia metallica, una furia guerresca e barbarica primordiale e in grado di evocare scenari post-apocalittici e desolati. I Warkrusher si dimostrano estremamente abili nel fare tutto questo, conoscendo in profondità la materia stench-crust che fu, sia la vecchia scuola che il revival degli anni Duemila, sapendola plasmare secondo il loro personale gusto, passione e attitudine. Ecco allora che in sole due tracce, la titletrack e Visions of Mortality, i canadesi ci danno un breviario preciso e accurato dello stenchcore/crust punk più selvaggio, bellicoso, primitivo e catastrofico, tanto capace di lanciarsi all’assalto feroce e spietato quanto di disegnare momenti dalle tinte oscure e desolate, chiamando in causa da una parte i momenti migliori degli Hellshock (Epitaph) e dall’altra le sonorità dark e apocalittiche degli Instinct of Survival più recenti, grazie anche all’uso del synth che fa capolino nel secondo brano. Neanche 8 minuti di stench-crust punk bastano quindi ai Warkrusher per imporsi come una delle band attualmente più valide del genere e che bisogna tenere assolutamente d’occhio. Epitaph è un ottimo Ep con un solo piccolo difetto: dura troppo poco!